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Pappa senza grano per Micio e Fido: scelta responsabile o moda?

Vegetariano, vegano, biologico, ketogenico, crudo, senza lattosio, senza glutine e, da qualche tempo, anche senza grano: sono solo alcune delle diete speciali che i produttori di cibo per animali hanno lanciato negli 

Ma siamo sicuri che questi cibi speciali (negli ingredienti e anche nel prezzo) siano per i nostri amici pelosi più sani e più buoni rispetto a quelli tradizionali?

Ad accendere i riflettori sull’ultima nata tra le diete per cani e gatti, quella senza grano, è il New York Times , che in un’inchiesta pubblicata di recente prova a fare un po’ di chiarezza.

IL GRANO NON FA MALE. Il quotidiano della East Coast cita le conclusioni di uno studio del 2016 condotto presso il Clinical Nutrition Center della Tufts University secondo il quale “non vi è alcuna evidenza scientifica che dimostri la pericolosità del grano nell’alimentazione di cani e gatti”.

Ma allora come mai negli scaffali dei negozi specializzati gli alimenti privi di grano nel 2011 erano solo l’11% del totale mentre oggi, almeno negli Stati Uniti, sono il 44%? SANO, MA PER LUI. Secondo il NYT i consumatori hanno un concetto distorto di cosa significhi “cibo sano” per un animale domestico e pensano che gli alimenti senza grano possano contribuire a ridurre il rischio di allergie. Occorre però sottolineare come le allergie alimentari nei cani e nei gatti siano molto rare e nella maggior parte dei casi siano scatenate da proteine animali come il pollo o il manzo.  Insomma, conclude l’articolo, a meno che non vi sia stato consigliato dal vostro veterinario, non costringete il vostro amico a una dieta totalmente priva di frumento.

MEGLIO CON… Il rischio, oltre a quello di buttare via denaro, è compromettere la salute dei propri animali domestici. Lo scorso mese di luglio la Food & Drug Administration ha pubblicato uno studio che mette in relazione, nei cani, le diete senza grano con lo sviluppo della cardiomiopatia dilatativa, una patologia mortale che porta all’ingrossamento del cuore fino a renderlo incapace di pompare il sangue.

Si tratta di una malattia ereditaria che colpisce alcune razze ben identificate, per esempio il doberman. Ma quando ha cominciato a manifestarsi in razze tipicamente immuni come il golden retriever, si è scoperto che colpiva prevalentemente animali sottoposti a regimi alimentari privi di grano. Sebbene non ci sia ancora una chiara correlazione causa-effetto, i risultati dello studio stanno spingendo molti veterinari americani a sconsigliare questo tipo di alimenti se non strettamente necessario.

LENTICCHIE A FIDO? MEGLIO DI NO. Secondo quanto scoperto dall’ FDA in questi cibi speciali il grano viene sostituito con lenticchie o altri legumi: questi contengono alte quantità di oligosaccaridi, fibre solubili che fermentano nel colon e ne riducono la capacità di assorbire la taurina, un amminoacido essenziale per la salute cardiaca del cane. E il Journal Of the American Veterinary Medical Associationconferma le conclusioni della FDA.

In un paper pubblicato a dicembre l’organo ufficiale dei veterinari a stelle e strisce afferma che “Nel settore del pet food il marketing ha superato la scienza, spingendo i proprietari verso scelte alimentari che non sempre sono le migliori per il loro amico a quattro zampe”.